
Sangemini ed il suo Borgo 



Con l’arrivo del bel tempo, ho ricominciato a camminare all’aria aperta, ammirando i paesaggi e lasciandomi trasportare da quella sensazione di libertà che solo la corsa e la camminata riescono a trasmettere.
Di recentissimo sono tornata in un luogo che ai miei occhi appare sempre un pò fiabesco: il paese di San Gemini.
Poca è la distanza dall’immediata periferia ternana, si può scegliere di seguire la superstrada o attraversare le strade interne ammirando la quotidianità che le caratterizza, in primis il traffico dovuto alla strada che fluisce con una sola corsia per senso di marcia, ma permette pure di perdersi tra i colori brillanti della natura che si vestono di sfumature differenti, in base alla stagione.

La strada maestra inizia morbidamente a salire tra una curva e l’altra, ritrovandomi presto a San Gemini, un borgo medievale pittoresco di 1.300 persone, caratterizzato da viuzze, scalinate, archi.
I

Il paese di San Gemini è uno dei più belli del territorio, qui il tempo sembra rallentare, non esiste traffico automobilistico e per i vicoli silenziosi, si respira un’aria rasserenante. Le persone si conoscono tutte tra di loro, basta uscire di casa e con pochi passi ti ritrovi a Piazza San Francesco, il centro del paese, che funge da collegamento tra la parte più antica che si trova arroccata sulla sommità del colle e la parte più moderna e rinascimentale. È in questa piazza che ci si ritrova, tra la Chiesa di San Francesco ed il settecentesco palazzo Comunale a sorseggiare un caffè, chiacchierando del più e del meno. A San Gemini come in altri borghi della regione Umbria, le persone sono molto legate alle tradizioni e questo mi colpisce positivamente, perché non sei soltanto un numero, tutti conoscono tutti. Settembre è il mese tanto atteso dagli abitanti, è il mese dell’evento più atteso dell’anno: La Giostra dell’Arme, un antico torneo cavalleresco in onore del Patrono dove a contendersi la vittoria sono il “Rione Rocca” ed il “Rione Piazza”. Il paese si veste a festa, le bandiere vengono affisse alle finestre, riaprono le botteghe, si organizzano mostre e l’atmosfera funge da richiamo per moltissimi turisti che la sera prendono d’assalto le famose e caratteristiche “Taverne” dove poter mangiare i piatti tipici in un’atmosfera medievale.

Impossibile non provare “i picchiatelli” pasta fatta a mano senza uovo, con farina ed acqua, serviti con sugo rosso, veramente squisiti. Come poter dire di no poi alla polenta o alla pizza al testo con prosciutto e formaggio o salsiccia e broccoletti? Il tutto servito con dell’ottimo vino rosso.
Uscendo dal paese, ci apre le braccia un paesaggio collinare abitato da villette e nuove costruzioni immerse nel verde, fino ad arrivare al Parco delle Fonti, che merita sicuramente una visita, passeggiando all’ombra di grandi alberi e bevendo la famosa acqua di “Sangemini” che continua a sgorgare dalle fontanelle sparse all’interno. Tra il borgo e la campagna esterna è sempre un piacere tornare e passeggiare, lontani dalla frenesia quotidiana, qui l’aria più pulita mi fa tornare in mente ricordi non troppo lontani, quando si veniva a fare un giro romantico dipinto di spensieratezza ritrovandoci magari ad ammirare un tramonto rosso fuoco davvero strepitoso che va a morire a picco lungo la vallata, mostrando un orizzonte quasi infinito dove le mille sfumature di rosso sono le vere protagoniste della scena.

Tutto questo è Sangemini, una bomboniera in miniatura con un cuore grande, legato alle tradizioni:un luogo che sicuramente consiglio di visitare a chi si trova nei dintorni…e non solo.
Un caro saluto a tutti e….al prossimo racconto






