Le 5 Terre: Rio Maggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso
Quando riesci a staccare davvero la spina… inizia realmente il viaggio. È trovarsi dietro al vetro del finestrino, ad ammirare il mondo scorrere davanti agli occhi. Riesci a catturare colori e immagini da un nastro che fluisce troppo velocemente. Seppur cerco di rubare con lo sguardo fotogrammi ed emozioni, non riesco a trattenere tutto con me, come dentro una giostra che gira all’impazzata, stordendo i sensi. In quegli istanti, la vita prende il volo e con lo stesso vigore, si animano luoghi e visi, collocandosi ognuno in un posto definito del cuore. Ma come ad un incrocio, in cui scegli di proseguire nella direzione predestinata, intravedi ombre che non abitano più nelle vie dell’essere. Il pensiero si perde un attimo, per poi accelerare senza arrestare il passo, senza battere ciglio, senza ripensamenti.
Arrivo a La Spezia in un sabato qualunque, dove un tepore quasi estivo allontana la pioggia delle giornate andate. E si stende sulla città, lasciando sui volti della gente, un velo di fiera contentezza. Mi perdo tra la folla, come una bambina al luna park, fino al Porto, dove finalmente posso respirare la quiete del mare. È solo l’inizio di un’avventura che c’ha portati a cavalcare le ali del tempo, sperando che le ore si fermassero in quei magici istanti, in cui mi sentivo sospesa nel cielo, al di fuori della realtà.
Prima tappa, Porto Venere – Rio Maggiore: al mattino l’aria frizzante risveglia i sensi ed il desiderio di scoprire nuove mete, accende l’adrenalina. Disteso sull’estremità del Golfo dei Poeti, Porto Venere è un borgo di pescatori che incanta per le sue sfumature, la posizione, il fascino del bello. Lo scenario si presenta ai mei occhi, come una cartolina, le onde prorompenti impattano sulla roccia ed il suono che rilasciano, è una nenia che culla ogni passo verso l’imponente Castello. Affacci sul mare turchese, a tratti smeraldo, rendono unico il luogo. Inizia il cammino lungo un sentiero severo ma arricchito da una vista indomabile. Si sale, la pendenza sin da subito mostra l’ampia inclinazione, su gradoni irregolari, logorati dalle stagioni, impolverati dalla siccità. Il caldo lambisce la pelle, l’aria è ferma ed una leggera brezza si innalza in volo. Un percorso sinuoso, si snoda tra il verde e l’azzurro su ripidi saliscendi senza mai dimenticare il mare che fiancheggiamo assaporandone il profilo. Termine corsa: 15 kilometri estenuanti ma in grado di accendere il fuoco che abbiamo dentro. Come un tramonto che divampa lungo il filo dell’orizzonte, lasciando alle sue spalle, la nostalgia del ricordo, di quell’attimo catturato nella memoria, fuggito troppo in fretta.
Giorno 2: partenza da Rio Maggiore, borgo marino che si nutre delle tradizioni artigianali, la vita semplice dei piccoli paesi, le barche caratteristiche, incastonate sulla riva. Il sole alto ci sorride mostrando le sfaccettature di un cielo sereno, venato da minuscoli scie. Molteplici sentieri serpeggiano il promontorio a picco sul mare, come i borghi che vi abitano. Si sale alla volta di Manarola, inerpicandosi lungo strettoie sassose e a gradini, mostrando le caratteristiche facciate delle cinque Terre, vestite di terrazzamenti e muretti a secco. Sembra tutto lontano da qualsiasi dimensione, proseguendo ad un passo dal precipizio, si scorgono mini appezzamenti privati, incorniciati dentro recinti contenitivi. I percorsi attraversano i vigneti alternati da strisce coltivate con ulivi e, laddove l’uomo ha ceduto la mano alla natura, dalla macchia mediterranea con i suoi cespugli di ginestre, fiori variopinti ed una vegetazione selvaggia. Un panorama che si ripete per l’intero tragitto, cucito tra salite fino in vetta e discese a picco, toccando dislivelli di oltre 1000 metri. Siamo approdati a Manarola, tra i più affascinanti e romantici dei borghi. Situato su un costone roccioso, si caratterizza per le tipiche casette colorate disposte l’una sull’altra: è una bomboniera che gode di una vista padroneggiante sul mare. Dal paese inizia il sentiero panoramico che tramite Volastra porta a Corniglia e attraversa pendii scoscesi. Corniglia, antico paesino, che sorge su un promontorio roccioso alto circa 100 metri in una conca intensivamente coltivata a vigneti. È l’unico non a contatto con il mare. Riprende la salita per poi planare verso Vernazza. Il borgo più caratteristico delle 5 terre, per il suo porticciolo turistico, le abitazioni dalle nuance pastellate, la forma allungata del perimetro che si staglia su uno sperone di roccia e che si incunea nel mare. Esausti, proseguiamo verso l’ultima meta: Monterosso. Il sole inizia a scivolare per nascondersi dietro le montagne, l’aria tersa ventilata da ponente, raffresca il caldo e la pelle pallida, ambrata dall’esposizione, si ammanta di indumenti tecnici. Le gambe rallentano l’andatura dopo i 18 kilometri percorsi. Ma la stanchezza è nulla dinnanzi alla magnificenza ammirata nelle lunghe ore, già terminate, di questo itinerario destinato a restare nel cuore. Perché la meraviglia di queste terre, non risiede unicamente nei suoi caratteristici borghi, nelle tonalità, nella peculiarità dei vicoli. Dimora soprattutto nella magia del viaggio, nella percezione di stati d’animo ed emozioni toccanti che si provano in certi istanti e che non si possono descrivere. È condividere tutto questo con i compagni di avventura e nell’assaporare il gusto del panorama. Ascoltare in sottofondo la musica del mare, fedele compagno. E godere del silenzio del cammino, ricercato, desiderato, per ritrovare un pò di noi e quell’energia, immersa nell’immensità di uno scenario unico.
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Daniela Pacelli
Un viaggio nei sentimenti con Daniela Pacelli Chi mi vede mi definisce “Solare”, perché la foschia lieve della malinconia la vede solo chi si ferma un po’ a viverti. Mi chiamo Daniela Pacelli e vivo a Terni, nella bellissima Umbria dal cuore verde. La mia prima passione è stata la scrittura, con il tempo poi mi sono avvicinata sempre di più alla fotografia, imparando a comunicare attraverso un'immagine che potesse raccontare uno stato d'animo, comprendendo che il silenzio spesso vale più di mille parole. Adoro dedicare parte del mio tempo libero alla scoperta di scorci e panorami particolari da immortalare in una foto, per regalarmi e regalare emozioni. Farle arrivare non è sempre facile, ma quando avviene, è il complimento più bello che si possa ricevere. Ho iniziato a gestire la pagina ckickfor_terni a novembre 2019 con l'intento di fare conoscere il territorio ternano in tutti i suoi angoli, borghi, vedute, anche da prospettive non usuali, perché l'obiettivo di chi fotografa, credo sia anche quello di invogliare chi guarda, ad entrare nella scena, a voler essere in quel luogo in quell'istante, o in un futuro qualsiasi. Quindi... "Ovunque tu vada, vacci sempre con tutto il tuo cuore" - A journey into feelings with Daniela Pacelli. Who sees me defines me as "Solar", because the mild haze of melancholy only sees who stops a little to live you. My name is Daniela Pacelli and I live in Terni, in the beautiful green heart of Umbria. My first passion was writing, then I got closer and closer to photography, learning to communicate through an image that could tell a state of mind, understanding that silence is often worth a thousand words. I love to dedicate part of my free time to the discovery of particular views and panoramas to immortalize in a photo, to give me and give me emotions. Getting them isn't always easy, but when it happens, it's the most beautiful compliment you can receive. I started managing the page ckickfor_terni in November 2019 with the intention of making known the territory of Terni in all its corners, villages, views, even from unusual perspectives, because the goal of the photographer, I think is also to entice those who look, to enter the scene, to want to be in that place at that moment, or in any future. So... "Wherever you go, always go with all your heart"