Cervinia con le sue vette ed il verde della Valtournunche
Cosa resta di un viaggio quando finisce? Resta la nostalgia, l’impronta dei colori che si spalma sugli occhi per continuare a guardare il mondo con quella luce, vera, pulita, brillante. Resta il profumo del cornetto appena sfornato di prima mattina, l’aria frizzantina che risvegliava i sensi; l’odore della lavanda che si spargeva lungo la via principale del borgo. Le vette, così imponenti che dall’alto dei loro 4000 metri, cinturano la valle, imbrattata dal verde dell’erba e le tonalità lilla dei fiori ad ornamentare il panorama. La sveglia suonava presto, il mattino ha l’oro in bocca, si dice. Respirare la quiete di un paese ancora addormentato, bagnato di rugiada ed assistere alla nascita del sole, che padroneggiando tra le montagne, s’irraggia proiettando una luce morbida dinnanzi a se, sa di vita. I riflessi sulle vetrate dello chalet, l’odore amaro del caffè … le piccole emozioni che sa regalare la montagna. Le giornate si scaldavano presto sotto cieli tersi d’azzurro, dove nelle ore più calde, passeggiavano fumetti di nuvole, simili a batuffoli di zucchero filato…adoro questi soffitti di mondo. Il Cervino era costantemente sotto ai nostri sguardi, con la sommità spesso fumante. Porterò con me il ricordo delle ascese, partendo dai 2000 metri fino a raggiungere estremità ben più elevate, con dislivelli altissimi, l’affanno che pian piano cresceva, lasciando il tremore sulle gambe. Ma quei paesaggi, composti dal verde ed il grigio delle rocce, coreografate da greggi di mucche, pecore, capre, cavalli, che di tanto5 in tanto si intravedevano pascolare liberi. E poi lo scorrere di torrenti e cascate naturali che accompagnavano i nostri sentieri. Scoprire le cime per scorgere piccoli laghetti Alpini. O ammirare la bellezza di Chamois, unico paese Italiano in cui è stato abolito l’uso delle auto, raggiungibile soltanto a piedi o con la funivia..vi ho trovato la magia di un tempo arrestato tanti anni fa. Ho ritagliato uno spazio nella memoria dove impilare gli scorci più belli, come la risalita verso Plan Maison, avanzando su un prato d’erba morbidissimo. L’anello che traghetta verso il lago turchese di Gollet, la vista delle Cime Bianche e del ghiacciaio. L’atmosfera fiabesca, quasi incantata del lago Blu, le traversate lungo i boschi, i sentieri della Valtournunche, una valle ramificata di percorsi che si arrampicano tra le pareti montagnose, abbracciati dalla nenia di piccoli rivoli. La cittadina di Aosta, medievale, dalle tante sfumature, i Castelli di Fénis e di Cly, la storia di un tempo perduto e forse anche migliore. Ed infine, come non ricordare il Rifugio degli Abruzzi, tappa dell’ultimo giorno, imbandito da temperature gradevoli ed un cielo che ha resistito per l’intera giornata: adrenalina allo stato puro, affondando il passo su un terreno interminabile, data la pendenza, ma con una panoramica mozzafiato, che ruota a 360 grado sull’intero vallone. Cosa lascia un viaggio che finisce? Termina un viaggio ed inizia un sogno, un film con i fotogrammi più belli, in grado di stampare emozioni pure sul cuore ed esperienze che lasciando il segno come un tatuaggio scritto con l’inchiostro, regalano un insegnamento di vita in più e quel velo di spensieratezza di cui tutti abbiamo bisogno… È un souvenir da poter riguardare ed ammirare in quei momenti in cu nasce la malinconia, perché la montagna è libertà e lentezza di un tempo che scorre senza avere fretta.
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Daniela Pacelli
Un viaggio nei sentimenti con Daniela Pacelli Chi mi vede mi definisce “Solare”, perché la foschia lieve della malinconia la vede solo chi si ferma un po’ a viverti. Mi chiamo Daniela Pacelli e vivo a Terni, nella bellissima Umbria dal cuore verde. La mia prima passione è stata la scrittura, con il tempo poi mi sono avvicinata sempre di più alla fotografia, imparando a comunicare attraverso un'immagine che potesse raccontare uno stato d'animo, comprendendo che il silenzio spesso vale più di mille parole. Adoro dedicare parte del mio tempo libero alla scoperta di scorci e panorami particolari da immortalare in una foto, per regalarmi e regalare emozioni. Farle arrivare non è sempre facile, ma quando avviene, è il complimento più bello che si possa ricevere. Ho iniziato a gestire la pagina ckickfor_terni a novembre 2019 con l'intento di fare conoscere il territorio ternano in tutti i suoi angoli, borghi, vedute, anche da prospettive non usuali, perché l'obiettivo di chi fotografa, credo sia anche quello di invogliare chi guarda, ad entrare nella scena, a voler essere in quel luogo in quell'istante, o in un futuro qualsiasi. Quindi... "Ovunque tu vada, vacci sempre con tutto il tuo cuore" - A journey into feelings with Daniela Pacelli. Who sees me defines me as "Solar", because the mild haze of melancholy only sees who stops a little to live you. My name is Daniela Pacelli and I live in Terni, in the beautiful green heart of Umbria. My first passion was writing, then I got closer and closer to photography, learning to communicate through an image that could tell a state of mind, understanding that silence is often worth a thousand words. I love to dedicate part of my free time to the discovery of particular views and panoramas to immortalize in a photo, to give me and give me emotions. Getting them isn't always easy, but when it happens, it's the most beautiful compliment you can receive. I started managing the page ckickfor_terni in November 2019 with the intention of making known the territory of Terni in all its corners, villages, views, even from unusual perspectives, because the goal of the photographer, I think is also to entice those who look, to enter the scene, to want to be in that place at that moment, or in any future. So... "Wherever you go, always go with all your heart"