In un giorno di Ottobre

E poi il vento affievolisce il volo, si assottiglia come i banchi di nebbia del mattino sopra ai tetti delle colline.È bastato un alito di scirocco a spazzar via l’autunno, era arrivato di notte, come un ladro in un giorno qualunque di ottobre, senza lasciarci il tempo di accoglierlo con l’abito di stagione. Ma oggi, tra la scala dei suoi colori, che disegnano lingue rossicce sui manti boschivi, arresta il passo, per fare spazio ad una primavera ritrovata. La sento pulsare nelle vene e bisbigliare tra i fiori, che colmi di luce, sorridono come un arcobaleno multi-colore. Cammino con gli occhi gremiti di stupore, assetati di entusiasmo e dal desiderio di scoprire nuovi orizzonti, sopra a scorci da sfiorare. Il tepore scalda i centimetri della pelle messa a nudo e fisso il sole, alleato e amico fedele dei miei viaggi. Ripercorro strade conosciute dal tempo, ogni metro con le proprie storie da raccontare. Ad ogni passo che percorro, ritrovo i luoghi del cuore, quelli che ti fanno sospirare, quelli che fanno ritrovare gli stati d’animo più belli… dal verde della campagna, trasloco alla terra, dove da lontano scruto gole di pietra a vestire le case…E mi sento bene, dentro sfumature variopinte e dettagli sempre nuovi, che sono gli stilisti pronti a cucire le pareti di un borgo che mi cattura ogni volta. E sa accogliermi tra i suoi vicoli silenti, come fosse un rifugio che sa farmi sentire a casa.

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