Soli

Dicono che siamo nati soli e soli ce ne andremo, ma siamo soli anche quando nel cuore della notte, il traffico dei pensieri ci sveglia dal gran fragore. Sembra ormai un appuntamento notturno con noi stessi, al quale non dover mancare ed è forse il momento in cui tutto sembra più nitido, il cervello elabora la confusione della giornata e mette in fila le idee, una ad una come perle infilate in una collana. Sta cambiando tempo, questo tempo che ci sta scavando dentro, lo sento dal rumore del vento che soffia di tanto in tanto sulla finestra, ma impavida cerco di riprendere sonno. La vita scorre mentre le ore perdono di significato, nulla ha più valore, ci stiamo spogliando dei fardelli e del lusso di questa vita, stiamo salendo con fatica la salita e non serve uno zaino pesante a piegare la nostra schiena: è vitale l’acqua per dissetarci, il cibo per sopravvivere e l’amore come collante di tutte le altre emozioni. Manca non poterci guardare negli occhi, manca la primavera che non possiamo toccare, manca ciò che sentiamo lontano e che facciamo vivere tramite la connessione di un telefono. Stiamo riscoprendo l’amore nelle sfumature più ampie, ci commuoviamo leggendo una frase, guardando un film, ascoltando una canzone che riaccende un ricordo, amiamo un fiore che sboccia nel giardino dopo il freddo invernale….sono sentimenti che provavo pure prima, ora però li sento vibrare con una potenza indescrivibile, perché ho il tempo per poterli elaborare e assaporare; ora amiamo tutto ciò che solitamente davamo per scontato e sentiamo forte la mancanza dei nostri cari. Sono due settimane che non vedo la mia famiglia ed anche se proferisco poche parole, il mio pensiero è costante e preoccupato, i genitori iniziano ad avere i loro anni e preghi perché non accada nulla, ti fai forte quando li senti, inghiotti l’apprensione per regalare un sorriso ed un “andrà tutto bene, io me la sto cavando, state tranquilli” anche se dentro poi c’è un mare di emozioni da domare. Si perché a volte le parole ce le hai lì, sulla porta del cuore, ma hai timore a farle uscire, perché insieme a loro c’è tutto un mondo pronto a singhiozzare. Ci riabbracceremo presto e intanto stringi i denti pensando alla strada già percorsa, alle cose da fare il giorno dopo, ordinate con cura, pensi a ciò che hai realizzato, al calore intorno… tutto diventa più definito ed il frastuono si placa come  le onde che terminano la loro corsa, danzando sulla battigia