
Una Vecchia Cover
Non ho mai avuto fretta di arrivare, la strada è spesso lunga, ricamata da inconvenienti ed ostacoli tortuosi. Ma ho imparato ad ammirare il paesaggio che si affaccia fuori da quelle percezioni sotto pelle…ed abbassando il finestrino, un’aria frizzante riesce a rigenerare le idee, come un soffio di vento a spazzare via le foglie che settembre ha portato con sé. Si dissolve l’idea della meta, perdendosi tra i prati in fiore ed i colori che profumano d’estate. Ed in quel momento, senti il pensiero vibrare, come corde di violino, pizzicate nel giusto modo. Non sai perché, ma senti il cuore volare, ad un centimetro del cielo, oltrepassare le nuvole, che come batuffoli di zucchero filato, rallegrano la vista. Il sole può anche indietreggiare, nascondersi tra le rovine del tempo, ma chiudendo gli occhi, lo ritrovi lì, cangiante a brillare sull’anima, come davanti ad uno specchio. E non c’è temporale a perturbare quel mondo che ormai senti appartenerti, tra le nubi e la magia di piccoli istanti, che moltiplicandosi, riempono la giornata, come le pagine di un libro, da scrivere ogni sera. I rumori parlano, ma non li senti, le lamentele diventano una vecchia cover ridondante, che non vuoi ascoltare più, mentre si avvicina la meta, scompaiono le ombre tra i tetti delle case…e sei già oltre… Sei già nel giardino delle rose e tutto odora di sereno, come il bucato fresco appena sfornato.