Livigno ed il suo verde
La montagna ha sempre avuto un effetto purificante su di me. Cammino, osservo, ammiro il paesaggio a 360 gradi cibandomi dei colori, dei profumi, dei suoni, delle nuvole danzanti e dei silenzi intorno. Magicamente scompare qualsiasi pensiero ed è un come se l’anima si trovasse in viaggio in un’altra dimensione, lontana dal mondo, come una parentesi di vita, fuori luogo e fuori tempo. E non esiste nient’altro che quella sensazione di pace interiore. La meta che quest’estate mi ha folgorato il cuore, è stata “Livigno”. Un viaggio interminabile, considerando il traffico magistrale della settimana di ferragosto. Ma ne è valsa davvero la pena, l’attesa infatti non ha di certo deluso le aspettative. Un sole sempre presente mi ha presa per mano sin dall’arrivo. Abbandonata la calura della città, mordente come un cane rabbioso, ho potuto godermi i mille panorami, inondati dal verde smeraldo che i miei occhi scorgevano in ogni angolo di terra. E quell’aria frizzante, a tratti rinfrescante, ha curato i miei respiri, sempre più ricchi di ossigeno, un ossigeno vero, che non percepivo da tempo. Livigno, è una piccola cittadina a 1800 metri di altitudine, che si snoda in lunghezza, lungo la strada che attraversa il centro, padrone dello shopping massivo e dei locali frequentati sia di giorno che di notte. Non essendo un borgo agglomerato su più livelli come tanti altri paesini dell’Italia, non ho potuto catturare un’immagine unica da portare con me. Ma ho sicuramente raccolto piccoli scorci, caratteristici, come le casette in legno, incorniciate da vasi e balconcini in fiore, inondati da mille colori brillanti e vivi. Chiudendo gli occhi riesco ancora a percepire quelle sensazioni di benessere, il silenzio del mattino, mentre dai fornelli esalava il profumo caldo della moka. I percorsi serpeggianti tra le montagne, osservando pascoli di mucche o cavalli, che accompagnavano la nostra salita, a suon del tintinnio delle loro campanelline. E mentre si accorciava la distanza verso la meta, voltarsi con sguardo compiaciuto e orgoglioso, per la strada lasciata alle spalle. Una fermata per rifocillarci, uno scatto per intrappolare nella memoria un nuovo quadro e via. Con un occhio al cielo, talvolta attraversato da banchi di bianche nubi, fuggitive come soldati in corsa verso altri siti e l’altro al percorso ancora da imbastire. Era emozionante vivere ogni istante, ogni metro di strada percorsa, con le scarpe ricoperte dalla polvere arsa, la schiena piegata dallo zaino e le gambe che si indurivano al passare delle ore. Ma non scorderò mai quegli scenari dove l’anima sguazzava cercando di fermare il tempo per quanto palpabile fosse la spensieratezza provata. L’arrivo in vetta ed il pranzo al rifugio, dove la polenta non era soltanto un pasto, era il premio da gustare delicatamente. L’entusiasmo era grande, come ogni volta, con il respiro gonfio, gli occhi che ballano in ogni dove come le luci intermittenti di Natale. E la gratitudine nel cuore, per essere arrivata fin lassù, dove il punto di partenza appare così piccolo, così lontano. E poi davanti a me, l’immensità delle pareti rocciose di altre catene montuose che si innalzano intorno. E quei tratti percorsi in bilico, tra il presente e la facciata della montagna, che mostra il suo fianco scoperto, privo di protezioni. Lo scricchiolio dei sassi che scivolano sotto ai passi ed il rumore sordo della corsa lungo il precipizio. Lì lo sguardo vaga e si perde nei silenzi di una natura che vorrebbe pronunciare tante parole. Riesco ad ascoltarle, tra i fiori solitari o a grappoli, che danzano insieme ai fili d’erba, tra gli insetti che ronzano indisturbati ma che non fanno male. So ascoltarle nel suono dell’acqua che canta tra i mille ruscelli naturali, accompagnando le nostre falcate. Ascoltando il gorgoglio della Cascata che scorre. Scrutando il colore turchese dei laghi e dove, specchiandomi, ritrovo quel volto radioso, grato alla vita e a queste esperienze, che si puoi leggere sui libri…Ma le emozioni no, quelle puoi trovarle soltanto in fondo al cuore, vivendole. Tanti sono gli itinerari toccati, tanti i pensieri positivi, ma soprattutto gli stati d’animo che senza fragore, ho voluto tenere con me, difficili persino da spiegare. Perché in ogni luogo che vado, lascio sempre un pezzetto di cuore. Per riportare a casa, ogni volta, un bel bagaglio colmo di esperienze, che nessuno potrà mai deturpare o rubare. Per viaggiare bisogna avere entusiasmo e quella “voglia” di scoprire luoghi ed usanze differenti dalle nostre. Mentre la montagna è un “richiamo” che richiede pochi elementi: partire equipaggiati di un buon paio di scarpe ed uno zaino capiente di sentimenti. Allora si che ci sentiremo ogni volta pronti ad affrontare nuove sfide.
Ecco i sentieri che ho avuto la fortuna di percorrere:
1) Clap de la Parè
2) Val Viola – Passo Viola
3) Cascata di Val Nera
4) Val Federia
5) Val Alpisella
6) Carosello 3000, Lago della Blesaccia, il Madonon, vista dall’alto su Livigno e sulla Val Federia
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-Crap de la Parè, attraversando a piedi il paese costeggiando il Lago, il sentiero sale con una forte pendenza rendendo il percorso impegnativo (sentiero n.138). Siamo scesi percorrendo l’anello fino a località Trepalle (Passo Eira, sentiero n. 134) a causa del tempo incerto. Percorso che merita!
-Sempre partendo da Livigno si può percorrere il sentiero della Val Federia fino ad arrivare al rifugio. Da qui dopo una sosta, si può proseguire per Carosello 3000 (fattibile ma occorre una buona preparazione a causa del notevole dislivello) oppure tornare indietro ed imboccare il sentiero per il rifugio Cassana, percorso molto impegnativo con salita costante ed elevato dislivello (abbastanza lungo e faticoso).
-Sempre a piedi raggiungendo il lago di Livigno si può arrivare in Val Alpisella fino alle sorgenti dell’Adda o addirittura ai laghi di Cancano.
Stupenda uscita, impegnativa e lunga. -Prendendo l’auto si può arrivare alla Cascata della Val Nera, lasciando la macchina al parcheggio P8 Al Vach, lungo la strada che collega Livigno al Passo della Forcola. Si raggiunge seguendo un bel sentiero ad anello anche se breve, che parte nei pressi dell’Alpe Vago. Per allungare si possono raggiungere i laghi di Valletta.
-Per Carosello 3000, si può salire con la cabinovia o a piedi con un dislivello molto elevato. Da qui si può vedere il lago Blesaccio ed arrivare al Madonon. Si può scendere poi a piedi fino a Livigno o fino alla Val Federia. Oppure riprendere la cabinovia.
Daniela Pacelli
Un viaggio nei sentimenti con Daniela Pacelli Chi mi vede mi definisce “Solare”, perché la foschia lieve della malinconia la vede solo chi si ferma un po’ a viverti. Mi chiamo Daniela Pacelli e vivo a Terni, nella bellissima Umbria dal cuore verde. La mia prima passione è stata la scrittura, con il tempo poi mi sono avvicinata sempre di più alla fotografia, imparando a comunicare attraverso un'immagine che potesse raccontare uno stato d'animo, comprendendo che il silenzio spesso vale più di mille parole. Adoro dedicare parte del mio tempo libero alla scoperta di scorci e panorami particolari da immortalare in una foto, per regalarmi e regalare emozioni. Farle arrivare non è sempre facile, ma quando avviene, è il complimento più bello che si possa ricevere. Ho iniziato a gestire la pagina ckickfor_terni a novembre 2019 con l'intento di fare conoscere il territorio ternano in tutti i suoi angoli, borghi, vedute, anche da prospettive non usuali, perché l'obiettivo di chi fotografa, credo sia anche quello di invogliare chi guarda, ad entrare nella scena, a voler essere in quel luogo in quell'istante, o in un futuro qualsiasi. Quindi... "Ovunque tu vada, vacci sempre con tutto il tuo cuore" - A journey into feelings with Daniela Pacelli. Who sees me defines me as "Solar", because the mild haze of melancholy only sees who stops a little to live you. My name is Daniela Pacelli and I live in Terni, in the beautiful green heart of Umbria. My first passion was writing, then I got closer and closer to photography, learning to communicate through an image that could tell a state of mind, understanding that silence is often worth a thousand words. I love to dedicate part of my free time to the discovery of particular views and panoramas to immortalize in a photo, to give me and give me emotions. Getting them isn't always easy, but when it happens, it's the most beautiful compliment you can receive. I started managing the page ckickfor_terni in November 2019 with the intention of making known the territory of Terni in all its corners, villages, views, even from unusual perspectives, because the goal of the photographer, I think is also to entice those who look, to enter the scene, to want to be in that place at that moment, or in any future. So... "Wherever you go, always go with all your heart"